Dati scientifici confermano che in Italia circa il 50% della popolazione ha un deficit di lattasi, vale a dire è intollerante al lattosio. Vuoi sapere se rientri tra questi? Prosegui nella lettura per scoprire quali sono le origini, i sintomi e le eventuali cure di questa condizione!

Il lattosio è il principale zucchero presente nel latte, sia umano che animale, ma quando si inizia a parlare di intolleranza? Questa condizione si manifesta essenzialmente in caso di deficienza di lattasi, l’enzima in grado di scindere e digerire il lattosio in glucosio e galattosio a livello intestinale. Sebbene in Italia circa la metà della popolazione ne è affetta, spesso si tende a non considerarla come una vera e propria malattia ma più come un cambiamento fisiologico tipico dell’evoluzione.

Talvolta però l’intolleranza al lattosio può portare a disagi e disturbi a dir poco fastidiosi e impossibili da ignorare! Quando i sintomi, tra i quali mal di stomaco, diarrea e gonfiori addominali, iniziano a farsi sentire sarebbe bene limitare o evitare del tutto gli alimenti che lo contengono. Ma come capire se si è intolleranti al lattosio? In questo articolo ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere a riguardo, tra cause, sintomi e possibili rimedi!

Sintomi di intolleranza al lattosio

Già nell’introduzione abbiamo accennato a quali siano i sintomi più comuni dell’intolleranza al lattosio, ma è bene sottolineare che essi possono comparire da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di cibi che lo contengano. Cosa accade all’interno del nostro organismo? Quando l’enzima lattasi non è più debitamente espresso, il lattosio passa indigerito attraverso l’intestino tenue, dove richiama acqua che sarà poi responsabile della comparsa di diarrea, uno dei sintomi più frequenti. Dopodichè raggiunge l’intestino crasso e viene quindi fatto fermentare dalla flora batterica intestinale con conseguente produzione di fastidiosi gas intestinali, principalmente quello idrogeno, e acidi organici.

Oltre a diarrea e gas intestinali, altri sintomi frequentemente riscontrati da chi è intollerante al lattosio sono: gonfiore e tensione addominale, senso di eccessiva pienezza, flatulenza e meteorismo, nausea, borborigmi intestinali e impellente bisogno di evacuare. Ti è capitato di riscontrare alcune di queste situazioni? Allora potresti essere intollerante al lattosio, ma prima di prendere provvedimenti affrettati consulta il tuo medico di fiducia al fine di avere una diagnosi più accurata!

Quali sono le cause dell’intolleranza al lattosio?

Se siete soggetti ai sintomi elencati nel paragrafo precedente forse vi starete chiedendo quali sono i motivi che scatenano l’intolleranza al lattosio. La causa è da ricercare nella mancanza o nella riduzione degli enzimi deputati alla digestione del lattosio, ovvero quello zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati. Tali enzimi servono per scindere il lattosio nei due zuccheri che lo costituiscono: il galattosio ed il glucosio. Ma cosa sono esattamente?

Il galattosio è assolutamente necessario per la formazione delle strutture nervose del bambino, mentre il glucosio equivale al substrato energetico primario dell’organismo. È bene sottolineare però che talvolta l’intolleranza al lattosio può essere causata dalla deficienza degli enzimi proteolitici necessari alla digestione delle proteine del latte, e non per forza dalla carenza di lattasi.

Tipologie di intolleranza al lattosio

Per avere un quadro completo sull’intolleranza al lattosio è bene saperne distinguere i diversi tipi. Sapevi che ne esistono almeno quattro? Vediamoli insieme!

Intolleranza al lattosio primaria

La carenza di lattasi primaria rappresenta la causa più diffusa di questa intolleranza. Essa è direttamente collegabile a una riduzione della produzione di enzima che per moltissime persone inizia in modo graduale dall’età di circa due anni, in concomitanza della sospensione dell’allattamento al seno. Questo tipo di intolleranza è strettamente legata a ragioni genetiche, infatti le cause vanno spesso ricercate nella componente famigliare.

Intolleranza al lattosio secondaria

Parlando di intolleranza al lattosio secondaria invece si fa riferimento al manifestarsi di disturbi intestinali, come la diarrea acuta infettiva. Le cause più comuni in queste circostanze sono:

  • la gastroenterite, o influenza intestinale
  • la celiachia, ovvero una malattia autoimmune causata da una reazione al glutine
  • il morbo di Crohn e la colite ulcerosa (malattie infiammatorie croniche intestinali)
  • la chemioterapia
  • i lunghi cicli di antibiotici

C’è di buono che l’intolleranza al lattosio secondaria spesso è solo temporanea, potrà diventare permanente solo se causata da una condizione a lungo termine.

Intolleranza al lattosio evolutiva

Questo tipo di intolleranza si manifesta durante lo sviluppo: può dunque verificarsi nei bambini prematuri e di solito migliora in un periodo di tempo piuttosto limitato.

Intolleranza al lattosio congenita

Ben più rara è invece l’intolleranza al lattosio congenita, spesso causata da una mancanza fin dalla nascita dell’enzima lattasi per motivi genetici. Essa si manifesta già quando il neonato assume il latte per la prima volta, dovrà quindi essere nutrito con soluzioni che non prevedano il lattosio.

Cure e rimedi per l’intolleranza al lattosio

Sembrerà banale, ma sai qual è la miglior cura da attuare in presenza di intolleranza al lattosio? Esatto, eliminare o ridurre tutti gli alimenti che lo contengono! Questa terapia è da considerarsi valida soprattutto nel caso dell’intolleranza secondaria, dove in seguito a un periodo di “disintossicazione” potranno poi essere reintrodotti gradualmente i prodotti contenenti lattosio.

Al giorno d’oggi siamo fortunati poiché in commercio è molto semplice reperire alimenti delattosati, ovvero nei quali il lattosio si trova già scisso in glucosio e lattosio. Ancora meglio invece sono i latti vegetali, naturalmente privi di lattosio, come quello di soia, di avena, di mandorla, ecc…

Molto spesso è l’esperienza quotidiana a farci capire se siamo o meno intolleranti al lattosio. Qualora ci fossero ancora dei dubbi, il metodo di verifica più attendibile è il breath test all’idrogeno. Per saperne di più recati nella tua farmacia di fiducia, il nostro personale qualificato saprà rispondere a ogni tua curiosità!