Il sonno è un processo ciclico che ogni notte preserva la nostra salute fisica e mentale. Quanto ne sappiamo davvero e quante ore dovremmo dormire?

Così come la dieta e l’esercizio fisico, il buon sonno è alla base di uno stile di vita sano. Numerose sono le sue funzioni: influenza la produttività, bilancia l’umore e aiuta a combattere lo stress, potenzia il sistema immunitario, la memoria e la concentrazione e ci permette di vivere meglio.
Quante ore bisogna dormire?
Il numero di ore di sonno consigliate varia in base all’età e crescendo si riduce progressivamente, passando dalle 12-16 dei neonati, pisolini compresi, ad almeno 8-10 per i teenager. Un adulto dovrebbe dormire almeno 7 ore a notte.
Gli studi dimostrano che dormire quotidianamente per meno ore può aumentare il rischio di problemi per la salute, quali obesità, diabete, ipertensione e cardiopatie, depressione e riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, oltre che influire sul livello di attenzione.
Qualche dritta da seguire per passare notti serene.
Oltre alla quantità di ore di sonno è fondamentale anche la qualità del riposo. Andare a dormire al momento giusto è importante: il sonno è parte del ciclo della giornata e il corpo riposa meglio di notte, quando è buio. Il meccanismo del sonno funziona meglio se si allena il proprio corpo con alcune buone abitudini: svegliarsi più o meno sempre alla stessa ora e andare a letto quando ci si sente assonnati è il modo più facile di assecondare i normali ritmi dell’organismo e sentirsi meglio.
Per dormire bene è importante inoltre ridurre il consumo di sostanze stimolanti, come alcol e tabacco, e limitare l’uso di dispositivi tecnologici, in particolare gli schermi di pc e cellulari, che suggeriscono al cervello che l’ora di dormire è ancora arrivata. Per preparare il proprio corpo al sonno può essere utile eseguire alcuni rituali che insegnano al cervello quando si avvicina l’ora di andare a dormire: un bagno caldo, qualche pagina di un buon libro, una tazza di latte tiepido, magari con dei biscotti, ascoltare musica rilassante, sono tutti espedienti che, se ripetuti costantemente nel tempo, il cervello riconoscerà come anticipatori del sonno, preparando il corpo al riposo.
Perché dobbiamo dormire?
Conosciamo gli effetti negativi che si verificano nell’organismo quando siamo privati del sonno, ma le ragioni che ci hanno portato a questa necessità fisiologica sono ancora argomento di dibattito.
Elenchiamo le principali teorie che giustificano il sonno:
Teoria dell’inattività: sostiene che il sonno sia un adattamento avvenuto nel corso dell’evoluzione per mantenerci inattivi durante un periodo, la notte, particolarmente pericoloso (oscurità, attacchi dei predatori, etc.). Dormire di notte, quindi, ci proteggeva dai pericoli;
Teoria della conservazione dell’energia: oggi abbiamo cibo a disposizione praticamente ovunque e in ogni momento, ma per i nostri antenati non era così. Sappiamo che dormendo consumiamo meno energia e alcuni studiosi sostengono che la funzione primaria del sonno sia proprio risparmiare le energie in un momento della giornata dove un tempo sarebbe stato più difficile procurarsi del cibo;
Teoria del recupero: durante il sonno, il nostro corpo è capace di ripararsi, sintetizzare proteine e rilasciare ormoni, ma anche ripulire il cervello da prodotti di scarto e tossine;
Teoria della plasticità cerebrale: una delle spiegazioni più recenti del perché dormiamo si basa sul fatto che il sonno provochi cambiamenti nel cervello, ancora non ben compresi e oggetto di studi.
Il perché potrà non essere chiaro, ma tutti sappiamo che dormire male ci conduce a vivere male.
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